Germana Zuffanti
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Germana Zuffanti
Giornalista e saggista
Germana Zuffanti SalTO 23
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Quale è stata l’esperienza del Salone del libro 2023? Hai fatto parte di uno spazio espositivo comune ben organizzato che ti ha visto protagonista insieme ad altri autori del CSU.
L'affluenza è stata elevata e l'interesse dei visitatori è stato vivo. Battuto per il Salone il record di accessi. Siamo soddisfatti. E poi fare squadra con i colleghi scrittori del CSU è sempre un piacere, un onore e tutti noi ne ricaviamo ogni volta un arricchimento sia professionale che umano. Personalmente posso dire che le emozioni che si provano quando si presenzia al Salone sono sempre intense, ma quest'anno sono particolarmente entusiasta perché, finalmente, dopo quattro anni dal primo, sono riuscita a pubblicare il mio secondo romanzo.
Il nuovo libro ha titolo "AmoreSsia". Dopo il primo che parlava di depressione cosa ti ha portato a scrivere il secondo che parla di anoressia? Si tratta di problematiche importanti difficili da trattare in un libro ma soprattutto da spiegare al pubblico.
‘’AmoresSia" è uno spin-off del primo libro. Ho deciso di scriverlo per dar voce a Isabella, ragazza malata di anoressia, personaggio secondario di "Autopsia di un'emozione" che ritroviamo in questo nuovo romanzo come protagonista. In "AmoreSsia", il lettore ha infatti modo di conoscere meglio Isabella e scoprire le origini e l’evoluzione del suo malessere. Attraverso questo libro ho voluto nuovamente mettermi alla prova, affrontando, come dicevi tu, tematiche difficili da trattare. Non è facile ed è anche rischioso, lo so, ma io credo che sia giusto parlare di certi disagi e farlo in chiave romanzata può essere d’aiuto a chi soffre di certe patologie perché il lettore può facilmente immedesimarsi nella protagonista e magari, chissà, trovare conforto e spunti di riflessione.
La casa editrice è la stessa o hai voluto proporre il tuo libro ad altri?
Sì, ho pubblicato di nuovo con la PubMe, ma è cambiata la collana. Il primo libro apparteneva alla collana Policromia, mentre "AmoreSsia" è della Milos, collana nata quest'anno. Tra l'altro, hanno deciso di pubblicare per primo proprio il mio romanzo e questo è per me motivo di grande orgoglio.
Cosa ha di diverso il tuo secondo libro rispetto al primo?
Il primo libro si sviluppa su due trame parallele e una delle due parla dei manicomi anni ’50. In alcuni punti il livello di cruenza è, a detta dei miei lettori, molto molto alto e alcune scene difficili da mandare giù. In AmoreSsia, invece, nonostante la tematica trattata, non vi sono passaggi particolarmente cruenti. Ho deciso di essere più delicata e morbida.
Altra differenza, in AmoreSsia, mi sono cimentata in una tecnica narrativa particolare dove, nei vari capitoli, cambia il pov: in alcuni è la stessa Isabella che parla, poi è il turno di Damiano, poi subentra il narratore onnisciente. Temevo che questo esperimento potesse non piacere al pubblico e invece, e ne sono contentissima, sto ricevendo riscontri molto positivi e i lettori si dicono affascinati ed entusiasti di questa mia scelta.
Le tue presentazioni si svolgono spesso affiancata dal CSU fondato da Claudio Secci, una realtà secondo me da far conoscere proprio per la pluralità delle proposte letterarie e per l’affiatamento tra gli autori, cosa non scontata credo. Pensi ad un terzo libro?
In cantiere ho ben quattro progetti: due romanzi, una raccolta di racconti e un libro per bambini scritto a quattro mani con mio figlio. Sono motivata, piena di idee, ma, ahimè, è il tempo libero che mi manca. Sono mamma e impiegata full time e riuscire a ritagliarmi degli spazi solo miei per scrivere è difficilissimo. Ma la passione c’è, la determinazione anche. Sono quindi fiduciosa e, prima o poi, pubblicherò di nuovo.